Il Burraco è un gioco di carte le cui origini, secondo alcuni, sono da ricercare nell’Italia meridionale degli anni quaranta. La teoria maggioritaria le ricollega, invece, al Sudamerica e, nello specifico, all’Uruguay.
Si utilizzano due mazzi di carte francesi e, solitamente, al gioco partecipano quattro giocatori, divisi in due coppie o uno contro uno (sebbene siano presenti varianti che prevedono tre, cinque e sei partecipanti).
Tra questi, uno ricoprirà il ruolo del mazziere. Il giocatore alla sua destra taglia le carte e, con quelle che ha in mano, prepara due mazzetti (o pozzetti), composti da undici carte prelevate in maniera alternata dal fondo del mazzo e che, al termine dell’operazione, verranno riposti uno sopra l’altro in maniera incrociata.
In seguito, a ciascun giocatore verranno consegnate, in senso orario, undici carte provenienti dal mazzo rimanente. Quelle restanti verranno riposte coperte e formeranno il mazzo da cui si pesca. Da questo sarà poi necessario prelevare una carta e posizionarla scoperta al suo fianco. Essa rappresenterà l’inizio del “monte di scarti“.
Le regole del burraco
Secondo le regole ufficiali del Burraco, ogni giocatore durante il suo turno potrà:
- Pescare dal mazzo o raccogliere il “monte degli scarti”;
- Calare combinazioni (da tre a nove carte dello stesso valore e di qualsiasi seme), sequenze (da tre a tredici carte dello stesso seme, in scala) e/o attaccare delle carte alle proprie combinazioni o sequenze;
- Scartare una carta (che non sia stata in precedenza presa dal monte degli scarti), terminando il proprio turno. Quest’ultima fase può essere evitata nel caso in cui il giocatore decidesse di andare “al volo”.
Sia le sequenze che le combinazioni possono essere integrate con le “matte”: i Jolly (o Joker) ed i due (Pinelle). È possibile, però, utilizzare un’unica matta all’interno di ogni singola combinazione o sequenza e, all’occorrenza, sostituirla con la carta corrispondente.
In tal caso, la matta andrà posta in cima o in fondo alla combinazione/sequenza. Il due verrà considerato come tale, solamente se posto al di sotto del tre. L’asso, invece, può essere legato sia al due che al K. Va ricordato che, al contrario di quanto avviene per le sequenze, non è possibile “calare” due combinazioni uguali.
L’obiettivo del gioco è quello di completare un Burraco (combinazione o scala di almeno sette carte), raccogliere uno dei mazzetti e, solamente dopo aver soddisfatto queste condizioni, chiudere scartando l’ultima carta in mano. Nel caso in cui nessun giocatore riesca a chiudere, la partita termina quando rimangono due carte da pescare. In seguito, si passa al conteggio dei punti.
L’evoluzione del burraco
Inizialmente tramandato per via orale, il Burraco ha visto le proprie regole modificarsi continuamente nel corso della sua storia. Tuttavia in Italia, a seguito della sua esplosione e conseguente diffusione, si passò ad una codifica esplicita.
Questo portò alla nascita di circoli, organizzazioni, associazioni (circa duecentocinquanta) e tornei per appassionati. Questi ultimi spaziano da semplici ritrovi settimanali a veri e propri tornei nazionali. Impossibile non citare, a tal proposito, la nota Coppa dei Campioni.
L’entità del fenomeno fu tale da dar vita alla FIBUR (Federazione Italiana del gioco del Burraco). L’enorme popolarità del gioco è dovuta, da un lato, alla sua alta giocabilità e, dall’altro, alle numerose strategie adottabili.
La continua evoluzione ha portato anche alla nascita di diversi portali di burraco online, dove, in genere previa registrazione, è possibile giocare gratuitamente e sfidare giocatori da tutto il mondo, comodamente dal proprio PC.
Il fascino del Burraco è tale da aver attirato, tra i circa diecimila associati, personalità del calibro di Luciano Pavarotti, Giulio Andreotti, Francesco Totti e Laura Pausini. Come se non bastasse, rappresenta un ottimo metodo di svago e relax, uno strumento per socializzare e stare in compagnia.